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A spasso per la Polonia

  • Immagine del redattore: Milena Spino
    Milena Spino
  • 25 giu 2019
  • Tempo di lettura: 4 min

Dal nulla mi compare su Skyscanner un volo andata e ritorno al prezzo di 30 euro, questo è stato il reale motivo per il quale abbiamo prenotato un weekend a Cracovia a giugno.

Atterriamo all’aeroporto di Cracovia e subito ci rendiamo conto che i prezzi di bus e treni soo davvero stracciati, ma per comodità, visto che erano già le 20:00, abbiamo optato per un taxi che con soli 20 euro ci ha lasciato nel centro città davanti al nostro appartamento. I ragazzi che vivono in città, tassisti compresi, parlano davvero molto bene la lingua inglese, quindi non allarmatevi non sarete costretti a sapere il polacco.

Tra il sistemarci, lavarci e cambiarci, abbiamo raggiunto il centro della città intorno alle 20:45, di conseguenza i pochi ristoranti aperti erano quelli al centro della piazza centrale di Cracovia, Rynek Główny.

Devo ammettere che i ristoranti al centro della città, rispetto a tutti quelli delle altre grandi città europee, hanno prezzi davvero inferiori, tanto è vero che si può tranquillamente mangiare al centro della piazza senza spendere più di 15 euro a testa per 2 portate, bevande comprese.

Noi dopo aver letto svariati menù abbiamo cenato al “Dobra Kasza Nasza”, un ristoranti tipico polacco, che permette di cenare con vista sulla piazza e che ha come base culinaria la cucina polacca. Sconosciuta a me questa tipologia di cucina, mi sono dovuta ricredere su tutti i dubbi che avevo riguardo i suoi sapori. Il piatto che assolutamente vi consiglio di assaggiare sono i famosissimi “pierogi”, ravioli tipici polacchi che vengono serviti con vari condimenti e vari ripieni; i migliori a mio avvisano sono quelli al maiale e quelli ai funghi.

Finita la cena non abbiamo fatto altro che passeggiare per le vie del centro, successivamente stanchi dal viaggio ci siamo recati in appartamento pronti per affrontare il nostro secondo giorno.


Il Castello di Wawel mi ha lasciata davvero a bocca aperta. È stata una delle attrazioni che più mi sono piaciute in tutta la città. colorato, molto floreale e circondato da miriadi di piante e verde, ha mostrato la vera anima della città. Innalzatosi sulla collina è forse l’emblema più significativo dell’intera Polonia. Questo venne sin dal principio abitato dai re di Polonia, ma con il passare degli anni esso ha assunto un aspetto più rinascimentale. Ahimè, quando la capitale venne trasferita a Varsavia, questa meraviglia venne abbandonata e saccheggiata sia da prussiani che dagli austriaci. Con l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale esso venne usato come residenza reale del governatore di Polonia, ma venne distrutto a seguito di svariati bombardamenti. Successivamente venne ricostruito e ad oggi è una delle attrazioni più visitate dell’intero paese.

Noi lo chiamiamo castello, pochi è questo il suo nome, ma dovete sapere che al suo interno vi sono davvero molte attrazioni al quale potrete fare visita:

  • Cattedrale di Wawel

  • Museo della Cattedrale “Giovann Paolo II”

  • Caverna del Drago

  • Palazzo Reale

  • E un’infinità di sale e tesori che si nascondo al suo interno

Ricordate che tutte queste attrazioni sono a pagamento, noi infatti abbiamo deciso di non fare visita all’interno di nessuna di queste, poiché dal castello la vista in una calda giornata di giugno è già abbastanza.


Avremmo dovuto o forse voluto fare visita anche alle Miniere di sale, ma faceva così caldo che abbiamo preferito passeggiare per la città in lungo e in largo. Me l’aspettavo più colorata come città, ma mi sbagliavo; in certi tratti sembra portare ancora il segno di ciò che ha subito durante la Seconda Guerra Mondiale.


Ora vi voglio parlare di una delle zone che più mi ha colpita della città: il Quartiere Ebraico. Tra i vari quartieri che compongono il quartiere ebraico troviamo quello a mio avviso principale : il Quartiere Kazimierz.

È quello storico a mio avviso, il distretto ebraico per eccellenza, ad oggi centro creativo fatto da strade colorate, gallerie, street-art, bar e musei. In antichità questa zona era separata dalla città di Cracovia, tanto che anche al giorno d’oggi sembra un luogo completamente a sé stante.


Al suo interno vi si trova sia la zona Cattolica che quella Ebraica; sia la zona di preghiera con chiese e sinagoghe, sia la zona dei divertimenti con bar, pub e locali notturni.

Oltre a questa zona, vi sono anche i molti luoghi nel quale si narra la storia di Shindler’s List. Kazimierz è infatti stato in quartiere nel quale venne ambientato il famosissimo film di Spielberg “Shindler’s List” per l’appunto.

A causa del poco tempo a disposizione non abbiamo potuto fare visita alla Fabbrica di Oskar Shindler, ma la consiglio vivamente a tutti coloro che hanno intenzione di trascorrere più di tre giorni in città.


Finita la giornata intorno alle 16:00 ci siamo recati alla stazione dei bus, poiché il nostro aereo di ritorno il giorno dopo sarebbe partito dalla città di Katowice. I bus in Polonia sono molto comodi, ma soprattutto economici. Per il viaggio Cracovia - Katowice che è durato circa un’ora abbiamo speso appena 3 euro.

Giunti a Katowice e sistemate le valigie ci siamo recati a fare quattro passi nel centro della città. Questa è definita come la capitale economica della Polonia tanto è vero che di storico o culturale da vistare c’è ben poco. Finita la passeggiata ci siamo recati nella via principale piena di ristoranti e locali; qui abbiamo deciso di cenare presso un ristorante indiano che ci ha davvero soddisfatti.

Successivamente alla cena ci siamo recati presso l’unico cocktail bar rinomato della città, il 27th floor che permette di avere una strepitosa vista della città, soprattutto se ci si reca all’orario del tramonto.

Il giorno seguente abbiamo trascorso la maggior parte della giornata in giro per la città, poiché avevamo le valigie non abbiamo potuto fare chissà che, ma è mio compito avvisare che a Katowice e forse in tutta la Polonia, proprio come in Germania, la domenica i negozi sono tutti chiusi, centri commerciali compresi, quindi se avevate intenzione di fare un po’ di shopping di domenica, beh dirottatelo sul sabato.




Giunto l’orario in cui dovevamo recarci all’aeroporto, abbiamo preso lo shuttle che in meno di un’ora a poco più di 4 euro ci ha condotto presso l’aeroporto di Katowice.

Perchè Katowice?


Non c’è una motivazione vera e propria de perché ci siamo recati in questa città. Non ci sono monumenti, non ci sono chiese o musei a cui fare visita, ma c’è un grandissimo vantaggio se si decide di andare a Katowice: il volo di rientro per l’Italia spesso costa meno di 10 euro, anche nei weekend, mentre su Cracovia spesso ammonta a 40/50 euro.

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