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La mia Venezia

  • Immagine del redattore: Milena Spino
    Milena Spino
  • 18 gen 2019
  • Tempo di lettura: 7 min

In questi 22 anni di vita ho conosciuto due tipi di persone: quelli che amano Venezia e quelli che non ci sono mai stati e che di conseguenza non la conoscono. Mai mi è capitato di sentir dire che il capoluogo Veneto non sia una perla italiana.

Sostengo che ci siano due modi per visitare Venezia: seguendo il flusso di turisti che in appena qualche ora segue un percorso prefissato, senza mai svoltare all’interno di una via sbagliata alla ricerca di qualcosa di insolito, oppure coloro che preferiscono uscire da questo stereotipo di percorso provando così a scoprire una Venezia meno da cartolina. Per quanto mi riguarda la seconda ipotesi è di gran lunga migliore della prima, ma ognuno poi sceglie cosa possa essere meglio per il suo gusto personale. Ad ogni modo, per quanto Venezia sia tutta da scoprire, nell’immaginario di un vero turista, sostengo che ci siano almeno una decina di cose che tassativamente vanno visitate in questa straordinaria città.

Prima tappa della storica città non può che essere San Marco, la Piazza maggiore della città. Questo è infatti il primo luogo che viene in mente nel momento in cui si parla di Venezia, situata in ogni fotografia o cartolina, perché effettivamente è una Piazza da cartolina, San Marco ha l'onore di essere una delle piazze più visitate d'Italia. Ma cosa si nasconde davvero dietro alla storia di questa celeberrima Basilica? Prima di essere costruita, il terreno che oggi la ospita, non era altro che un orto; quando venne edificata la Piazza lungo tutto lo spazio precedentemente occupato dall’orto, fu l’unico spazio che aveva il privilegio di essere definito Piazza.

Durante la Serenissima Repubblica era luogo di fiere e tornei, ma ad oggi ospita decine di bar molto costosi, come il Bar Florian, dal quale si possono osservare le migliaia di turisti che quotidianamente attraversano quella Piazza. Vista dal fondo perde molta della sua bellezza, da vicino, la Basilica di San Marco, mostra un’architettura e dei dettagli così precisi e ben tenuti che è impossibile rimanere indifferenti. È inoltre possibile salire sulla cima del campanile ed entrare alla Basilica, ma in entrambi i casi è necessario prenotare con largo anticipo per evitare file chilometriche (non si fa per dire) e sovrapprezzi.

Un idea? Tenendo la Basilica frontale, svoltate a destra, proprio accanto alla chiesa e scattate una foto lungo il molo che vedete difronte e voi e come sfondo cercate di scorgere un paio di quelle centinaia di gondole che vedrete navigare.

Subito dopo San Marco vi invito ad andare a visitare il Palazzo Ducale a cui i veneziani tengono molto poiché custode della loro storia, nonché protagonista di molti avvenimenti importanti della città. Se doveste decidere di entrare anche a Palazzo Ducale oltre che nella Basilica di San Marco, vi consiglio di acquistare la San Marco Museum Plus che comprende l’ingresso a Palazzo ducale, Museo Correr, Museo Archeologico nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca nazionale Marciana. Non è facile visitare tutti questi musei in un’unica giornata, sarebbe meglio visitare qualcuno di questi e poi dedicare del tempo al resto della città.

Finita la visita alla Piazza dirigetevi nei pressi di Canal Grande, il Canalazzo di Venezia, che attraversa la città per ben 4 km. Percorrere questo canale è qualcosa di straordinario: case colorate, scorci più che fotogenici, per non parlare delle meraviglie nascoste all'interno di una Venezia poco conosciuta. Sempre su questo canale non potrete fare a meno di notare uno dei ponti, a mio parere, più belli d’Italia, nonché il più famoso della città, il Ponte di Rialto.

Effettivamente a Venezia ce ne sono ben 354 e tra questi possiamo conteggiare uno tra i più conosciuti: il Ponte dei Sospiri; così definito perché era il luogo sotto cui i condannati a morte passavano per essere condotti nelle vicine carceri.

La fama di questo ponte è contesa con quella del Ponte di Rialto, che si mette bene in mostra su Canal Grande. Oggi ricoperto di arcate e quotidianamente affollato da migliaia di turisti e venditori, vanta la sua fama per essere uno dei punti fotografici più famosi del mondo. A fare da sfondo a questo ponte troviamo centinaia di venditori che urlano cercando di vendere la loro merce, ma anche dei 'nauseanti' odori di pesce fresco. A questo punto sarete certi di trovarvi nel più antico mercato della città. Questo mercato è composto da una parte ortofrutticola e una parte più pittoresca: il mercato del pesce. Non molto distante da questo mercato, potrete imbattervi nella zona delle Mercerie che taglia il vecchio centro città in due aree: Piazza San Marco e Rialto. Questo è il vero cuore del commercio veneziano, sin dall’antichità lungo questo viale avvenivano gli scambi di alcune tra le stoffe più pregiate dell’epoca.



Se volete invece vedere qualcosa di ben poco conosciuto nel bel capoluogo veneto, vi consiglio vivamente di andare a fare quattro passi nel ghetto ebraico. Proprio in questa città ha origine per la prima volta la parola “ghetto” che costrinse gli ebrei sin dal 1516 a trasferirsi in questo angolo della città. Ad oggi è il centro della comunità ebraica veneziana.

Oltre alla Venezia conosciuta dai turisti di tutto il mondo, ci sono angoli ancora nascosti e preservati, che solo i veri esploratori sono in grado di raggiungere. Tappa obbligatoria una volta giunti in città è la Libreria dell’Acqua Alta, una delle migliori librerie che io abbia mai visto, una tra le migliori al mondo secondo molte riviste.


Situata in Calle Lunga Santa Maria Formosa, qui i libri ed i manoscritti sono conservati all’interno di vasche da bagno e gondole. Questa libreria nasce nel 2004, grazie all’ingegno di Luigi Frizzo che dopo aver compiuto centinaia di viaggi n giro per il mondo ha deciso di tramandare questa tradizione. Non esistono cataloghi dal quale potrete scegliere dei libri, dovrete solo avere tanta pazienza e far passare i titoli che pensate che possano piacervi. Le chicche vere e proprie di questa libreria sono: una scala di libri, l’uscita di emergenza e una gondola. La scala di libri altro non è che qualche pila di libri, ben disposti, che permettono ai turista di godere di una bellissima visuale dei canali di Venezia una volta salito sulla cima. L’uscita di emergenza non è un spettacolo da poco; una finestra posta direttamente dinanzi ai canali con qualche sedia e divanetto che permettono di guardare i cambiamenti della marea e le gondole che passano. Oltre ai libri moderni, ci sono davvero moltissimi libri usati, antichi e veramente introvabili in altri luoghi che rendono felici anche i lettori più audaci. È possibile trovare anche alcuni tra i libri più famosi del mondo in dialetto veneto, cosa non possibile in altre librerie. Ricordate, all’interno della libreria alla cassa, accanto al commesso, o in giro tra le pile di libri, troverete un gatto, è innocuo, ed è in qualche modo il proprietario della libreria.

Un gioiellino davvero nascosto di Venezia, ma a che sostengo fermamente che valga la pena di visitare, è la Scala Contarini del Bovolo, un palazzo cilindrico che permette di giungere fino alla cima e di godere di un panorama mozzafiato di tutta la città.


Tra le altre cose costa nettamente meno al campanile in Piazza San Marco, ma soprattutto non c’è quasi mai coda. Questa è una delle poche zone della città che non ha alcun affaccio sul Canal Grande, perché il Palazzo venne costruito appositamente nel cuore della città: equidistante da Ponte di Rialto (cuore economico) e da Piazza San Marco (cuore politico).





Immancabile a Venezia? Per quanto possa essere costoso, per quanto possa non piacere andare in barca, ma una volta che sarete a Venezia non potrete non salire su una gondola attraversare Canal Grande. In Piazza San Marco decine e decine di marinai, con la loro tenuta a strisce bianche e nere, vi inviteranno a salire sulla loro gondola, è un’esperienza indimenticabile.


In che periodo andare a Venezia? Venezia è una di quelle città che è bella in ogni stagione, ma c’è nello specifico un periodo in cui vale veramente la pena visitare questa città: Carnevale. Durante questo periodo c’è un flusso di folla in perenne movimento lungo il tragitto da Piazza San Marco fino al Ponte di Rialto. Migliaia di persone con cappelli strambi, maschere e travestimenti vari; abiti del ‘700 sono la tipologia più in voga durante il carnevale di Venezia. Questo evento conosciuto in tutto il mondo si svolge sia via terra che lungo i canali, dove sulle gondole ci sono decine e decine di uomini e donne travestiti.


Un certo languorino? Non preoccupatevi, il mio consiglio è quello di andare a mangiare in un Bacaro veneziano, una piccola osteria specializzata in sfiziosi cicheti veneziani. Tra i vari bacari che troverete a Venezia consiglio vivamente: la "Bottega dei Promessi Sposi", "Paradiso Perduto" oppure "l’Osteria Cà d’Oro" a Cannaregio. In quest’ultima potrete assaggiare le celebri polpette veneziane accompagnate da un buon bicchiere di vino.

Se doveste recarvi a Venezia per più di un paio di giorni consiglio vivamente una gita fuori porta in una delle due isolette di Murano o Burano.

MURANO




Murano è forse la principale isola della laguna veneziana ed è famosa per la tradizione del vetro soffiato. Murano è una vera e propria piccola Venezia, composta da 9 isole unite tra loro. Non è molto grande, si gira tranquillamente a piedi, passeggiando tra case basse e molto colorate, ponticelli su canali e botteghe che vendono vetro soffiato. A mio avviso imperdibile per grandi e piccini una visita al museo del vetro soffiato, che mostra da vicino come nasce il vetro. Nonostante sia un’isola abbastanza minuta, Murano conta ben diciotto chiese, una più bella dell’altra. La migliore è la Basilica dei Santi Maria e Donato che possiede una facciata molto particolare che non rispecchia i canoni di una basilica antica.


BURANO



Burano invece, meno conosciuta di Murano, ma molto visitata soprattutto in questi ultimi anni, è famosa per i merletti e per le case ancor più colorate. In moltissime riviste Burano è stata inserita tra le dieci locali più colorate del mondo. La cosa migliore sono i riflessi di luce che si creano tra le case colorate e le acque dei canali che attraversano l’isola che quotidianamente lasciano a bocca aperta migliaia di turisti. Una caratteristica di Burano è senz’altro il suo campanile storto che sorge nelle acque del canale e che è ancor più bello se ammirato dal Ponte Terranova.

Questo campanile è storto non per illusione ottica, ma perché ha subito un cedimento che lo ha inclinato sull’asse. Se state cercando un posto per pranzare non dovete fare altro che andare da “Il risotto di gò”; in questo posto il brodo che usano per cucinare il risotto è ricavato dal gò, un pesce tipico della laguna. Su quest’isola vale la pena addentrarsi tra vie e vette, scorci e canali, senza avere un percorso già prestabilito riuscendo così a scoprire una Burano che altrimenti vi perdereste.

Ma non vi siete mai posti una domanda? Perché le cose sono così colorate? Si narra che in passato i pescatori colorassero le loro case di colori vivaci e differenti così che nei lunghi periodi dissenta dalla pesca fossero in grado di riconoscerla da lontano. Sia per raggiungere Murano che Burano è necessario prendere il traghetto, linea Vaporetto che permette di raggiungere Burano in 40 minuti e precedentemente effettua le fermate di Murano e Mazzorbo.

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